indirizzo
Torino
cronologia 1998-2000
i numerosi locali di questa villa di
inizio '900 abitata da una famiglia di collezionisti d'arte
contemporanea a torino, sono un grande campionario di possibili
interazioni fra architettura storica, progettazione moderna e arte
contemporanea. il dialogo è a tre: l'apparato decorativo della villa,
non di grande pregio, è stato in alcuni punti mantenuto, come nel grande
salone a piano terra, in altri mascherato da una benevola mano di bianco
che ha esaltato la plasticità delle decorazioni a stucco coi suoi giochi
d'ombre come nell'atrio e nello scalone ai piani superiori. in ognuno di
questi casi sia le opere d'arte scelte dai collezionisti, sia gli
arredi, le luci o i dettagli usati per la ristrutturazione costruiscono
un gioco di rimandi: il celebre lampadario "artichocken" con le sue
lamelle dialoga con le frastagliate decorazioni del soffitto del salone;
il cielo stellato di lettere al neon di Kossuth prende il posto di un
perduto trompe l'oeil che chiudeva lo sguardo verso l'alto nel vano
scala, suggerendo la medesima suggestione di infinitezza dello spazio.
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